Il falso decentramento italiano


 

Si pubblica il secondo Rapporto (n. 2/2012) dell’Istituto di Ricerche sulla Pubblica Amministrazione, avente ad oggetto «Il falso decentramento italiano a dieci anni dalla riforma della Costituzione», scritto da Luigi FiorentinoMatteo Gnes e Lorenzo Saltari.


 

Abstract

La localizzazione del personale e della spesa pubblica è un indicatore indiretto dello stato effettivo del decentramento in Italia. L’osservazione empirica mostra che dal 2001 al 2011 il numero degli addetti degli apparati centrali non ha subito variazioni rilevanti. La gestione della spesa pubblica, invece, è cresciuta in periferia, ma per effetto delle maggiori uscite sanitarie. La riforma costituzionale del 2001, incentrata sul decentramento, è ancora inattuata, nonostante il dichiarato sostegno della maggior parte delle forze politiche. È scarso il trasferimento di compiti agli enti più vicini ai cittadini. L’ipertrofia degli apparati centrali non è venuta meno. La spesa regionale si è accresciuta, spinta, tuttavia, da fattori non direttamente riferibili alla contrazione dell’amministrazione centrale. Più che decentramento, nell’ultimo decennio, si è avuta una costosa regionalizzazione.

Del Rapporto si dà notizia sul Il Sole 24-Ore nell’articolo Decentrata la spesa, ma non gli addetti del 3 luglio 2012.

Il rapporto è una pubblicazione dell’Irpa ed è dotato di codice ISSN (2280-9201)


 

Una versione aggiornata del Rapporto è stata pubblicata con l’Editoriale scientifica nel 2013.