É di questi giorni la notizia della ripartenza dei concorsi pubblici, paralizzati da anni di blocco del turn-over, mal tollerati dall’opinione pubblica quale fonte di inefficienza, se non di clientelismo, e ora venuti alla ribalta in versione quasi messianica, quale preludio al tanto atteso rinnovamento della pubblica amministrazione.
L’alternarsi di punti di vista, di fortune e sfortune, dimostra che il concorso (…) è uno strumento in sé neutrale, che può diventare buono o cattivo a seconda del modo in cui viene usato.
Ed è proprio alla ricerca di nuovi modi di programmare, progettare e promuovere i concorsi pubblici che è dedicato il recente lavoro di un gruppo di studiosi e operatori, riuniti sotto l’egida dell’Irpa.
Continua a leggere il contributo di Claudia Ciccodicola pubblicato sul Corriere della Sera del 6 aprile.