Ettore Conti, 1918: la scelta di un capo di gabinetto

Nel dicembre 1918 uno dei più importanti industriali italiani, Ettore Conti (1871-1972.), fu chiamato da Vittorio Emanuele Orlando a far parte del suo governo, recente vincitore della guerra mondiale. Ebbe l’incarico non facile di dirigere il neo-costituito Alto Commissariato nato dalla fusione tra i ministeri delle Armi e munizioni e dell’Aeronautica. Interessante leggere, sia pure in poche rapide righe del diario di Conti, quali fossero le pressioni per la scelta del suo capo di gabinetto e quale invece la sua scelta di “uomo dell’industria”.

La scelta del mio Capo di Gabinetto, che finirà con l’essere il maggior collaboratore, ha un’importanza notevole. Nitti mi propone un Consigliere di Stato di sua fiducia; Orlando un Prefetto; Nava un suo Direttore Generale. Non volendo disgustare nessuno, ma neanche prendermi come compagno di ogni ora il portavoce di altri uomini di Governo, ho scelto il commendatore Nardi, Direttore Generale al Ministero della Guerra: ne ho avuto ottima impressione, e sono sicuro che è l’uomo che fa per me.

L’annotazione, in data 17 dicembre 1918, è in Ettore Conti, Dal taccuino di un borghese,  Bologna, Il Mulino, 1986, p. 101.

Sui gabinetti ministeriali e i criteri per la loro formazione si può ora leggere il libro recente a cura di Guido Melis e Alessando Natalini, Governare dietro le quinte. Storia e pratica dei gabinetti ministeriali in Italia 1861-2023, il Mulino, 2023.