Abstract
L’articolo ricostruisce il contributo dato da Giannini alla disciplina dei beni culturali. In primo luogo, sono esaminati i suoi saggi, con particolare riguardo al suo articolo «I beni culturali» del 1975-1976. In secondo luogo, è trattato il ruolo da lui svolto come «riformatore». Diviene così possibile individuare il lascito del pensiero di Giannini e delle sue opere nel settore dei beni culturali: resta, per la scienza giuridica e le istituzioni, una mole imponente di idee e proposte, talora tradite, talaltra non ancora attuate, ma, fortunatamente, in parte realizzate.